Crespi d'Adda è il più importante esempio di villaggio operaio d'Italia, presente nella lista del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. Come già altre volte ci siamo andati in visita, ma stavolta si è voluto fare qualcosa di diverso: un video, pretesto per approfondire gli aspetti storici e sociali della vicenda di Crespi.
Prima della visita gli alunni della 3A si sono divisi dei compiti: qualcuno ha studiato per fare da guida ai compagni, altri hanno iniziato a prepararsi per interpretare le parti di Silvio Crespi e di alcuni anziani abitanti intervistati in una ricerca degli anni 1970 (i testi sono stati ricavati da una Guida e da un volume Einaudi ricco di documentazione).
Al momento della visita sono state realizzate delle riprese e si sono scattate molte foto, ma le scene dialogate sono state riprese in seguito, all'Oratorio di Offanengo.
Per mezzo di questo lavoro, gli studenti hanno potuto comprendere in modo più concreto che cosa significava nel bene e nel male un progetto ben intenzionato ma totalitario, nel quale il padrone della fabbrica, un po' capitalista, un po' padre e un po' signore feudale nel suo Castello, dominava i suoi dipendenti (tra cui anche le maestre e il sacerdote) nella loro vita lavorativa ma anche al di fuori di essa, per 24 ore al giorno, perfino nella morte, come ben mostra il mausoleo Crespi che sovrasta le tombe comuni nel cimitero.
Le famiglie operaie di Crespi avevano abitazioni molto confortevoli per gli standard dell'epoca e si nutrivano in modo adeguato (diversamente per esempio dai contadini del Cremasco studiati dalla 3A in un'altra esperienza, che all'epoca soffrivano di malattie dovute a un'alimentazione estremamente povera), ma questi privilegi li pagavano con una radicale mancanza di libertà.
Dal 1878 al 1921 non ci fu un solo sciopero a Crespi: uno studente ha chiesto al professore di storia se questa pace sociale fosse un bene o un male e il professore ha apprezzato molto la domanda, anche se non ha potuto, come spesso gli capita, dare una risposta netta e univoca.
Comunque sia, lo sciopero del 1921, che nel video è ampiamente trattato, finì per segnare una svolta, il preannuncio della fine dell'esperimento di Crespi d'Adda, che dopo pochi anni fu venduta e perse le sue particolarità, anche se lo stabilimento è rimasto produttivo fino al 2003 e le case operaie sono tutte abitate e di proprietà degli abitanti stessi.
I docenti: Bruno Mori, Monica Cannistrà e Carlo Bellani